Avrai sentito parlare spesso di INFLUENCER: sai chi sono vero?
Nel caso in cui questo termine non ti sia famigliare faccio un breve riassunto.
Un personaggio pubblico, molto “smart” ovvero in grado di usare i social, con un bel seguito di fans, che promuove un brand, un prodotto, un luogo turistico, viene definito influencer.
Al tempo del web non è necessario essere un VIP o calcare palcoscenici televisivi; è sufficiente avere un buon seguito online: i follower.
Se vuoi approfondire meglio il discorso ti rimando a questo post in cui l’influencer viene confrontato con il “testimonial”.
Ma torniamo al nostro moderno INFLUENCER e vediamo cosa può capitare quando un brand non si preoccupa dei suoi clienti, non considerando quanto ognuno possa essere influencer nella ristretta cerchia di conoscenti, o quanto questa cerchia possa essere ampia o ampliarsi.
Eppure oggi, con il web, ed i sistemi di monitoraggio online, tutto questo dovrebbe essere molto semplice, ma a quanto pare non per tutti i brand.
Se il personaggio in questione è un calciatore, di serie A, con qualche decina di migliaia di follower, ma la capacità di fare post “sinceri e diretti” ecco che il clamore può crescere ed essere visto, commentato e condiviso rapidamente.
Se poi, sempre per il fatto di essere un calciatore, tra i contributori ci sono giornalisti o altri calciatori, che possono quindi essere considerati altri “Influencer” ecco che i numeri crescono rapidamente.
Ed in breve ecco che alcune centinaia di migliaia di utenti della rete vengono a conoscenza della “cattiva recensione” che il calciatore in questione fa al brand.
Vediamo quindi cosa è successo.
Alfred Duncan è un calciatore recentemente passato dalla Sampdoria al Sassuolo.
Nel trasferimento ha dovuto richiedere un nuovo accesso ad internet, e si rivolto al principale operatore italiano di rete fissa, nonchè sponsor del campionato italiano di serie A, TIM.
Da bravo cliente ha fatto richiesta di un nuovo accesso a luglio, ed ha atteso l’arrivo del tecnico.
Ha ricevuto comunicazioni che sarebbe stato chiamato da un tecnico entro 48 ore.. ma le ore sono diventate giorni, settimane, mesi.
Ed il nostro Alfred, ha quindi sfogato la sua rabbia sui social, davanti al pubblico della rete nei confronti dell’operatore che non ha attivato il servizio, ma provveduto a fatturare.
Sulla poca attenzione dei operatori di telefonia ai social, ai commenti, ed all’importanza della corretta gestione dei clienti, avevo già parlato in questo post.
A quanto pare, la situazione non cambia e non migliora, ed i grandi gruppi di telefonia non hanno ancora capito ed imparato a gestire correttamente le richieste dei propri clienti, scendendo continuamente come credibilità e “sentiment” in rete.
Beh caro Alfred, non disperare.
Come hai visto dalle risposte non sei l’unico in questa situazione, e (magari) il clamore della tua protesta, che ti ha portato ad essere tuo malgrado DIS-INFLUENCER avrà convinto qualcuno a prendere in mano la situazione per trasformarti a disagio risolto, in INFLUENCER!
Attendiamo di sapere come finirà!
Mi occupo di innovazione e digitale, web e social da 15 anni.
Inquesto blog parlo di come l’innovazione può portare semplificazione al lavoro.
Contattami se vuoi gestire l’innovazione nella tua azienda: non prometto miracoli, qualcosa possiamo fare insieme.